Brandenburger Tor: la porta della libertà

Brandenburger Tor
Il monumento durante la Guerra Fredda
Edificata a partire dal 1788 e voluta dal Re Federico Guglielmo II di Prussia, la Porta di Brandeburgo si erge, nel pieno dei suoi 26 metri di altezza e 65 di lunghezza, in Pariser Platz, a Berlino.
Sono molte le vicissitudini storiche di cui è testimone. Tanto per cominciare, ha "assistito" all'occupazione francese quando le truppe di Napoleone invasero la capitale, trafugando la quadriga che rappresentava Eirene, la dea della pace. Dopo la caduta dell'imperatore francese di Waterloo, l'effige fece ritorno al suo posto. Durante la Seconda Guerra Mondiale,invece, la stessa rappresentazione intitolata alla dea Eirene, venne quasi distrutta. Gli alleati infatti cercarono in tutti i modi di "difenderla", affinché i russi non la utilizzassero per levarvi la propria bandiera.
Fortunatamente, la statua venne restaurata, ed ora è più bella che mai.
Dopo la caduta del Muro di Berlino

Ma la Brandenburger Tor è stata anche uno dei simboli della Guerra Fredda, e della scissione della Germania in BRD e DDR, rispettivamente la Repubblica Federale tedesca, e quella Democratica, dal 1961 fino al 1989, anno della caduta del Muro. Dopo questo grandioso evento storico, che ha forse sancito l'inizio di una nuova era, grandi folle si ritrovarono proprio dove si erge il nostro monumento per festeggiare la libertà.
Una grossa soddisfazione per tutte le personalità di spicco, tra le quali figurano il Presidente Reagan e persino Papa Giovanni Paolo II, che si erano impegnate per far sì che questa corsa agli armamenti e questa divisione in due blocchi potesse finalmente cessare.

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