"Automat" di Hopper, alienazione o intrigo?

"Automat" è un dipinto di Edward Hopper del 1927 e conservato presso il Des Moines Art Center, in Iowa, America.

"Automat", Edward Hopper, 1927


Unico soggetto dell'opera è una donna, che siede sola in un bar, mentre tiene in mano la sua tazza da tè. Notiamo che la protagonista indossa un solo guanto - segno forse di distrazione della donna -, che è ben vestita e persino truccata. Ciò lascia l'opzione a due interpretazioni: la giovane può aver un appuntamento, per cui siede sola al tavolo nell'attesa; oppure ha appena terminato di lavorare, o magari sta per recarsi sul posto di lavoro. 
Lo sfondo della tela, ed i vestiti indossati dal soggetto rappresentato lasciano capire che si tratta o della stagione autunnale, o di quella invernale, per cui è difficile dare una connotazione temporale precisa al quadro. 

Al di là del tassello temporale, però, ciò che ha spinto il Time magazine a definire "Automat" come l'immagine più rappresentativa della depressione del XX secolo, è sicuramente lo scenario vuoto del bar nel quale la donna siede, quasi come se si trattasse di una rivisitazione in chiave moderna de "L'assenzio" di Degas.  

"L'assenzio", Edgar Degas, 1875-1876


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