Bologna: una città racchiusa nell'abbraccio dei suoi portici
Senza i suoi portici, non sarebbe Bologna. Sì, perché ormai il portico è talmente diffuso in questa stupenda città, che immaginarla senza sarebbe davvero difficile.
Nati in maniera quasi spontanea in età medievale, i portici bolognesi sono annoverati persino tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.
Queste opere architettoniche, realizzate dapprima in legno e poi in pietra, offrivano riparo dal sole o dalla pioggia, permettendo di percorrere le strade cittadine nonostante le intemperie, ed inoltre rappresentavano, fin dall'inizio, una estensione delle attività commerciali. A seguito dell'incremento della popolazione, a partire dal 1288, fu proprio il Comune a disporre che tutte le case edificate dovessero averne uno.
I portici caratterizzano alcune delle costruzioni iconiche bolognesi, come ad esempio il Portico di San Luca, costruito tra il 1674 ed il 1721, che è il più lungo del mondo - misura infatti oltre tre km - , e venne edificato grazie anche al contributo dell'intera cittadinanza. Lungo questa costruzione, inoltre, si possono ammirare quindici cappellette, in ognuna delle quali è stato raffigurato un mistero del Rosario.
Qualche citazione sui portici:
- "A Bologna i portici tengono in piedi le case, hanno i reumatismi e le artriti di braccia operaie" (Samuele Bersani);
- "Se Padova è la città dei portici e delle arcate allora non saprei come definire Bologna" (Karel Capek);
- "Sovente, alle due di notte, rientrando nel mio alloggio, a Bologna, attraverso questi lunghi portici, l'anima esaltata da quei begli occhi che avevo appena visto, passando davanti a quei palazzi di cui, con le sue grandi ombre, la luna disegnava le masse, mi succedeva di fermarmi, oppresso dalla felicità, per dirmi: Com'è bello!" (Stendhal).
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