Notre Dame: patrimonio UNESCO che ha stregato il mondo

Cattedrale di Notre Dame de Paris.

Me lo ricordo ancora. Era tardo pomeriggio, ero rincasata da poco e stavo guardando la TV. All'improvviso l'edizione speciale del TG, il quale annunciava, il 15 aprile dell'anno scorso, che la cattedrale di Notre Dame, uno dei simboli della città che ho più amato al mondo, era in fiamme.
Secoli di cultura, storia, tradizioni, si trasformano in cenere.

Interventi tempestivi, mentre la coltre di fumo avvolge l'Ile de la Cité. Vengono tratti in salvo tutti i tesori che lo stabile custodisce, compresa la corona di spine.
Quasi immediatamente si pensa alla ricostruzione, che ora è -giustamente- ferma per via dell'epidemia.
Particolare: la guglia in fiamme.


Eppure, i francesi del XII secolo mai avrebbero immaginato che dove una volta sorgevano, nel seguente ordine, il tempio pagano intitolato a Giove, la cattedrale di Santo Stefano e successivamente quella dedicata alla Vergine Maria, grazie a due straordinarie personalità, sarebbe stata consacrata tra i celeberrimi simboli della Ville Lumière.

"L'incoronazione di Napoleone", J.L. David,
Opera conservata presso il Museo del Louvre, Parigi
Devastata durante la Rivoluzione Francese, venne 'riconsegnata' alla cristianità grazie ad un trattato stipulato tra Papa Pio VII e Napoleone Bonaparte, il quale nel dicembre 1804 si incoronò imperatore, dinnanzi ad uno sfondo di drappi preparati ad hoc per
la cerimonia, allo scopo di nascondere le condizioni di devastazione nelle quali lo stabile versava.

Restaurata più e più volte, raggiunge man mano le sembianze con cui eravamo abituati a vederla grazie al romanzo storico "Notre Dame de Paris" di Victor Hugo, che vide la luce nel 1861.A proposito di Notre Dame l'autore scrive:
"E' ancora oggi un maestoso e sublime edificio, così bello che è stato preservato col passare degli anni, difficile non sospirare, non essere indignato per degradazioni, mutilazioni, che il tempo e gli uomini hanno simultaneamente fatto al venerabile monumento, senza rispetto per Carlo Magno che aveva posato la prima pietra e per Filippo Augusto che aveva posato l'ultima".
Anche se oggi la piazza e la cattedrale stessa siano chiuse al pubblico, la sua maestosa imponenza non cessa di arricchire l'Ile de la Cité, ed io non vedo l'ora di poterla rivedere e goderne al meglio possibile, stavolta.
Non l'avevo mai vista prima, e non immaginavo potesse essere così bella anche se 'mutilata'. Resta dunque solo da aspettare, che sia più sicuro e che sia più bella di prima, per poterla finalmente toccare, respirare, ammirare.
Cattedrale di Notre Dame de Paris: fine anno 2019.


 

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