"Penelope alla guerra", il primo capolavoro di Oriana Fallaci
"Penelope alla guerra" è il primo romanzo di Oriana Fallaci, edito da Rizzoli per la prima volta nel 1962.
La storia è quella di Giovanna, nota ai lettori come Giò, che vive la Firenze degli anni della guerra, e della resistenza ai tedeschi da parte delle truppe alleate.
E' proprio in questo scenario che la protagonista conosce Richard, un giovane soldato americano, ospitato dalla famiglia di lei.
La guerra termina, passano gli anni e la ragazza diventa donna, nonché un'affermata sceneggiatrice cinematografica. E' proprio grazie al suo impiego che Giò si reca a New York, città nella quale ritrova l'uomo. Da qui parte la storia tra i due, fatta di attimi intensi e lunghi, inspiegabili silenzi, assenze che quasi devastano la donna, innamorata, la quale abbandona in un angolo recondito della sua mente persino la sceneggiatura alla quale stava lavorando. Per non dimenticare gli
intrecci con altri personaggi.
Certo, perché la trama si intesse non solo attorno a Già e Richard, ma anche su Martine, cinica donna, amica di Giò, e Bill, un amico di Richard, il quale sembra divertirsi a stuzzicare la protagonista. Sarà proprio Bill, inoltre, verso l'epilogo del romanzo, a rivelare a Giò l'omosessualità di Richard, confessandole di essere l'amante dell'uomo.
A questo punto non voglio anticipare null'altro a chi non ha avuto ancora modo di leggere questo romanzo così vivo ed a tratti attuale, con una trama intagliata fin nei minimi particolari, che lascia persino spazio alla mente per immaginare ogni singola scena, ogni parola, ogni giorno che i protagonisti vivono. Il lettore si trova ad essere prima di tutto spettatore in un racconto che scorre così fluente, da ritrovarsi all'epilogo e non capire come si sia arrivati a quel punto.
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