"Amore e Psiche", un'adorazione neoclassica

"Amore e Psiche", Antonio Canova. Musée du Louvre, 2019
"Amore e Psiche" è un'opera scultorea realizzata da Antonio Canova tra il 1787 ed il 1793, e che oggi si trova conservata presso il Musèe du Louvre, a Parigi.
"Amore e Psiche, particolare
La storia che riguarda Amore, figlio della dea Venere ed una bellissima fanciulla, è una pietra miliare della cultura classica. Fu infatti Apuleio, nel suo "Asino d'Oro", a raccontare la mitica vicenda. La dea Venere era così gelosa della bellezza della giovane, che decise di vendicarsi con l'aiuto di suo figlio, Amore, appunto, il quale avrebbe dovuto far innamorare la giovane di un uomo rozzo e che non la corrispondesse nemmeno.
Le cose però, non andarono secondo i piani. Amore si innamorò di Psiche, e tra i due nacque una folle passione, che venne spezzata da un gesto di curiosità della ragazza. Nonostante i due condividessero una vera e propria storia d'amore, Psiche non aveva mai visto il volto del suo amante, sicché la ragazza venne meno al patto e scoprì il viso dell'uomo, il quale la lasciò, in preda all'indignazione. Per riconquistare il suo amore dunque, Psiche decide di sottoporsi ad una serie di estenuanti prove, per guadagnarsi l'immortalità, diventare una dea, e rendersi così meritevole dell'amore del suo consorte. Psiche discende persino negli inferi, dove incontra Proserpina, la quale avrebbe dovuto consegnarle un vaso contenente la virtù della bellezza, ma così non fu. L'ampolla, infatti, non conteneva quanto richiesto, ma un sonno profondo, dal quale la fanciulla rinvenne grazie ad un bacio del suo Amore.
E' proprio questo momento di estrema tenerezza che Canova volle scolpire per sempre nel marmo.

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