"Amore e Psiche", un'adorazione neoclassica
"Amore e Psiche", Antonio Canova. Musée du Louvre, 2019 |
"Amore e Psiche, particolare |
Le cose però, non andarono secondo i piani. Amore si innamorò di Psiche, e tra i due nacque una folle passione, che venne spezzata da un gesto di curiosità della ragazza. Nonostante i due condividessero una vera e propria storia d'amore, Psiche non aveva mai visto il volto del suo amante, sicché la ragazza venne meno al patto e scoprì il viso dell'uomo, il quale la lasciò, in preda all'indignazione. Per riconquistare il suo amore dunque, Psiche decide di sottoporsi ad una serie di estenuanti prove, per guadagnarsi l'immortalità, diventare una dea, e rendersi così meritevole dell'amore del suo consorte. Psiche discende persino negli inferi, dove incontra Proserpina, la quale avrebbe dovuto consegnarle un vaso contenente la virtù della bellezza, ma così non fu. L'ampolla, infatti, non conteneva quanto richiesto, ma un sonno profondo, dal quale la fanciulla rinvenne grazie ad un bacio del suo Amore.
E' proprio questo momento di estrema tenerezza che Canova volle scolpire per sempre nel marmo.
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