Stolpersteiner, l'insolito ricordo delle vittime dell'Olocausto
Sono comunemente conosciute come Stoplersteiner, le pietre d'inciampo che si trovano sparse per le città europee che ricordano le vittime dell'Olocausto.
Su questi sampietrini, quindi, sono spesso riportati il nome delle vittime, la data di nascita, il luogo di deportazione e le date di morte, quando conosciute. L'iniziativa è soggetta, nella maggior parte dei casi, all'approvazione delle istituzioni locali, anche se, molto spesso, per l'installazione c'è da tenere in considerazione anche l'opinione dei residenti che oggi vivono nel circondario di queste installazioni.
Queste piccole piastrelle, della misura di 10x10 centimetri, fatte di ottone, sono state posate per la prima volta nella città tedesca di Colonia, in Germania, a partire dal 1992, e sono state installate in quei luoghi interessati dalle deportazioni, e dunque davanti a case, quartieri, luoghi in cui avvenivano i rastrellamenti.
Una pietra d'inciampo italiana |
Promotore dell'iniziativa, partita ormai quasi un trentennio fa, è stato l'artista Gunter Demnig, il quale installò, in quegli anni, ben 51 placche in maniera illegale. Alla sua iniziativa hanno poi partecipato altri artisti, che hanno cominciato poi a farsi strada, ricevendo addirittura delle donazioni private per far sì che questa maniera un po' insolita, ma sicuramente originale, di commemorare le vittime, continuasse negli anni.
Ed ecco che si arriva così alla posa dell'ultimo ciottolo in ottone, nel 2019, a Torino.
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