Guernica: l'emblema della guerra
Cuore bohèmien della città, Montmartre, la collina che si staglia nel XVIII arrondissement di Parigi, è stata la culla degli artisti simbolo del secolo scorso.
Famosissimo per la Basilica del Sacro Cuore, questo quartiere ha ospitato persino Pablo Picasso, in uno dei suoi periodi migliori, di cui andremo a parlare in questo post.
Ciò che inizialmente attira l'attenzione è la figura, distorta, di una madre che stringe a sé il corpo senza vita di suo figlio. Troviamo poi la figura di un cavallo, che si accosta simbolicamente alla Spagna, ed un toro, similitudine della follia della guerra.
"Guernica" al Museo del Prado |
Picasso si reca a Parigi nel 1900, spinto dal fermento per i preparativi dell'Esposizione Universale, e anche dall'aspettativa di introdursi in uno degli ambienti più stimolanti per i settori di arti e moda.
Qui l'artista spagnolo si trovò di fronte ad un ambiente migliore di quanto si potesse aspettare: insieme all'amico Carlos Casagemas subì l'influenza degli storici artisti parigini, a partire da Delacroix, per continuare con le numerosissime opere d'arte che ospita il Musée du Louvre.
Ciò che interessa portare alla luce, tuttavia, non è l'amore con la prima moglie, o per la città in generale, ma la genesi di una delle sue opere più famose, "Guernica".
L'ispirazione per questo quadro venne quando a Picasso, venne commissionata un'opera che sarebbe stata esposta ad un'altra Esposizione Universale, sempre a Parigi, nel 1937. All'inizio, il soggetto che doveva essere rappresentato era differente, ma il bombardamento della città spagnola di Guernica da parte delle truppe aeree tedesche a favore di Franco, fornì all'artista l'ispirazione per questa enorme, bellissima, opera d'arte.
Giornale in cui i re spagnoli si recano ad ammirare
"Guernica" appena arrivato in Spagna
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Ciò che lascia sperare è la colomba bianca segno di pace, ed una lampadina, simbolo di luce.
I colori sono scuri, sui toni del bianco, grigio e del nero, perché "la guerra non ha colore", come Picasso stesso affermerà più tardi.
Per molti anni "Guernica" è stato ospitato presso il Museum of Modern Art di New York, per poi ritornare in Spagna, dopo la morte dell'autore e di Francisco Franco, per essere dapprima collocato presso il el Cason del Buen Retiro, poi al Museo del Prado, ed infine al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, dove si può ammirare ancora oggi, in una enorme stanza bianca, nella quale
troneggia questa tela grezza su cui Pablo Picasso ha immortalato il suo genio emozionando intere generazioni.
I colori sono scuri, sui toni del bianco, grigio e del nero, perché "la guerra non ha colore", come Picasso stesso affermerà più tardi.
Per molti anni "Guernica" è stato ospitato presso il Museum of Modern Art di New York, per poi ritornare in Spagna, dopo la morte dell'autore e di Francisco Franco, per essere dapprima collocato presso il el Cason del Buen Retiro, poi al Museo del Prado, ed infine al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, dove si può ammirare ancora oggi, in una enorme stanza bianca, nella quale
troneggia questa tela grezza su cui Pablo Picasso ha immortalato il suo genio emozionando intere generazioni.
La citazione più famosa sul quadro:
- «Ha fatto lei questo orrore?» «No, è opera vostra.» Pablo Picasso, in risposta a una guardia tedesca in visita al suo studio
"Guernica" al Centro de Arte Reina Sofia |
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