Berlin Alexanderplatz, la storia di Bieberkopf a Berlino
Alexanderplatz, nota piazza nel cuore di Berlino |
La storia è quella di Bieberkopf, quindi, che si trova in carcere dopo essersi macchiato di uxoricidio, a seguito di una lite, e che fa di tutto, dopo aver scontato la sua pena, per ritornare ad una vita normale, congrua con i canoni che la società dell'epoca offriva. L'uomo, tuttavia, non avrà vita facile, in primo luogo perché nel frattempo la città, la sua città, è molto cambiata durante gli anni che egli ha trascorso in carcere, e poi perché la sua strada sarà costellata da donne o finti amici, i quali non avranno altro scopo se non quello di trascinarlo di nuovo in una vita criminale.
Nonostante tutte le vicissitudini che ha passato però, il protagonista riuscirà sempre a tornare sulla retta via, ed infine riuscirà persino a condurre una vita regolare, trovandosi un impiego come guardia carceraria proprio a Tegel.
La società che Döblin descrive nel suo romanzo è quella della classe operaia, che si trova a fronteggiare tutte le novità che il progresso scientifico e tecnologico hanno prodotto, e che in Germania trovano il suo simbolo in Alexanderplatz, e gli effetti che ciò comporta sull'animo umano. Ciò che l'autore descrive servendosi di onomatopee e descrizioni che ricordano quasi il montaggio cinematografico, lo avvicinano all'Espressionismo, ma fanno emergere anche un aspetto particolare della società di quell'epoca, ossia un uomo alienato, il quale vive seguendo degli stereotipi che fa rincorrere al proprio personaggio, e che gli permetteranno poi di essere finalmente accettato dal mondo.
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